scegliere di non mandare Pasticcino al nido, avevo mia mamma disponibile, certo c'era mia nonna che non stava benissimo, ma niente d' incociliabile.
Così per risparmiare un po' e perché mi sembrava piccolo per il nido ho cominciato con la ludoteca 2/3 volte la settimana qualche ora la mattina che aveva un anno e mezzo...Ma quando andavamo a prenderlo non voleva venire via, si divertiva tanto e quindi alla fine ce lo portavamo tutte le mattine, spendendo quasi quanto il nido, così appena si è liberato un posto al mio asilo "preferito", non ci ho pensato un attimo e ho detto si!
Mai scelta si è rivelata piu' azzeccata, certo sto prosciugando il conto, ma la serenità che ha, la gioia nell'andare tutte le mattine dalle sue Tate e dai suoi compagni non mi fa rimpiangere niente, per non parlare di tutti i progressi fatti a livello del linguaggio, dell'indipendenza e anche emotivamente/empaticamente nel rapportarsi ai suoi "simili"!
Certo i nonni sono sempre i nonni e li vede comunque tutti i giorni, ma stando con mia mamma non avrebbe fatto tutte queste esperienze (l'orto, il bagno nella piscina di foglie, fare le nuvole ma piu' che altro condividerle con bambini come lui), sarebbe stato in giro a fare la spesa, sarebbe passato tutte le mattine a portare la colazione al nonno e allo zio e avrebbe giocato con la sua moto e i cani vicini, in casa con i suoi giochi, ma sono tutte cose che fa spesso, mentre mangiare con altri bambini, giocare con loro prendersi cura a vicenda l'uno dell'altro condividere giochi e attenzioni, soprattutto oggi che è figlio unico e non ci sono piu' i giochi con i bimbi del palazzo come avevamo noi, ho ritenuto importante fargli avere degli spazi solo suoi da condividere con altri bambini, perche'
i bambini hanno bisogno di stare con altri bambini.
E lo dico non per giustificarmi, e non perché mi piace spendere soldi, ma perché ci credo fermamente.
E spero che qualcosa di questi due anni gli rimanga soprattutto nel cuore!
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giovedì 10 novembre 2016
Avrei potuto
mercoledì 6 aprile 2016
Coda di paglia
La mia.
Vecchia conoscenza mi incontra in gastronomia, io entro salutando tutti, lui si gira e mi fa "ehi ti ho riconosciuto solo dalla voce!" E lì per lì l'ho presa male...L'ho interpretata male, a modo mio, e tutti modi negativi e lì per lì l'ho mandato ridendo a quel paese poi due chiacchiere, abitiamo vicini ma non ci becchiamo mai e ciao ciao.
Tornata a casa mi sono sentita ridicola e sgarbata.
Ma ripeto in questo periodo il problema sono io!!
Devo fare qualcosa, sto diventando acida e non è da me!
Vecchia conoscenza mi incontra in gastronomia, io entro salutando tutti, lui si gira e mi fa "ehi ti ho riconosciuto solo dalla voce!" E lì per lì l'ho presa male...L'ho interpretata male, a modo mio, e tutti modi negativi e lì per lì l'ho mandato ridendo a quel paese poi due chiacchiere, abitiamo vicini ma non ci becchiamo mai e ciao ciao.
Tornata a casa mi sono sentita ridicola e sgarbata.
Ma ripeto in questo periodo il problema sono io!!
Devo fare qualcosa, sto diventando acida e non è da me!
martedì 29 marzo 2016
Dire fare baciare...
Nostalgia, dei miei 16 anni, non so perché proprio oggi, quando l'unico pensiero era il tipo che ti piaceva e ogni mattina ti svegliavi sperando di incontrarlo, vederlo quel pomeriggio, che lui passasse "dal gruppo" almeno 10 minuti per potertelo guardare ben bene con il cuore a mille appena lo vedevi comparire, occhi adoranti e faccia da ebete, perennemente rossa se per sbaglio ti rivolgeva la parola, e sognare e fantasticare su quegli occhi verdi per il resto della giornata.
Certo poi c'era la scuola, ma noi ci divertivamo un sacco a scuola, e il resto del gruppo, gli amici, con cui ci si vedeva ogni pomeriggio, e aspettavamo qualsiasi vacanza, ponte, festa, per poter uscire la sera dopocena.
E che bella la primavera con le giornate piu' lunghe!
Ho avuto e continuo ad avere dei cari amici, alcuni fanno parte di quel gruppo, che hanno reso la mia adolescenza divertente, piacevole.
Certo avevo le mie turbe da adolescente, ma tutto nella norma,
niente a che vedere con gli adolescenti di oggi, molto piu' liberi, ovviamente tecnologici, e tanto casalinghi.
Se il tipo che ti piaceva non passava di lì fisicamente non avevi modo di sapere dov'era e che cosa stava facendo, niente foto su fb o spunte blu su wa.
Ti logoravi immaginando chissà cosa. E spesso era vero, i tuoi peggiori incubi (di solito bionde) erano veri, ma almeno non vedevi le foto di quanto erano felici e innamorati.
E poi c'erano i baci...Rubati, segreti, raccontati solo all'amica, anche se poi venivano comunque a saperlo tutti.
Ma per un po' erano solo tuoi.
E c'erano i diari, quaderni, scrivevo ovunque, dovunque e qualunque cosa mi succedesse...Se io riprendo in mano quei diari appena leggo riesco a vedere quei giorni, rivivere quelle sensazioni.
E le foto...rullini da 36...non vedevi l'ora di svilupparle, vederle, averle sperando di averle fatte bene, e poi le "distribuivi" alle amiche interessate e tante finivano nei miei album!
A casa dei miei ho tanti album e tantissimi diari...Che non ho il coraggio di buttare...
Certo poi c'era la scuola, ma noi ci divertivamo un sacco a scuola, e il resto del gruppo, gli amici, con cui ci si vedeva ogni pomeriggio, e aspettavamo qualsiasi vacanza, ponte, festa, per poter uscire la sera dopocena.
E che bella la primavera con le giornate piu' lunghe!
Ho avuto e continuo ad avere dei cari amici, alcuni fanno parte di quel gruppo, che hanno reso la mia adolescenza divertente, piacevole.
Certo avevo le mie turbe da adolescente, ma tutto nella norma,
niente a che vedere con gli adolescenti di oggi, molto piu' liberi, ovviamente tecnologici, e tanto casalinghi.
Se il tipo che ti piaceva non passava di lì fisicamente non avevi modo di sapere dov'era e che cosa stava facendo, niente foto su fb o spunte blu su wa.
Ti logoravi immaginando chissà cosa. E spesso era vero, i tuoi peggiori incubi (di solito bionde) erano veri, ma almeno non vedevi le foto di quanto erano felici e innamorati.
E poi c'erano i baci...Rubati, segreti, raccontati solo all'amica, anche se poi venivano comunque a saperlo tutti.
Ma per un po' erano solo tuoi.
E c'erano i diari, quaderni, scrivevo ovunque, dovunque e qualunque cosa mi succedesse...Se io riprendo in mano quei diari appena leggo riesco a vedere quei giorni, rivivere quelle sensazioni.
E le foto...rullini da 36...non vedevi l'ora di svilupparle, vederle, averle sperando di averle fatte bene, e poi le "distribuivi" alle amiche interessate e tante finivano nei miei album!
A casa dei miei ho tanti album e tantissimi diari...Che non ho il coraggio di buttare...
lunedì 21 marzo 2016
La giornata della poesia
Le mie preferite di una vita fa
Soltanto non
La vita
sarebbe
forse più facile
se io
non ti avessi mai incontrata.
Meno tristezza
ogni volta
che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che ancora verrà.
E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l'impossibile
e subito
fra un istante
e che poi
poiché non è possibile
resta turbata
e respira a fatica.
La vita
sarebbe forse
più facile
se io
non ti avessi incontrata.
Soltanto non sarebbe
la mia vita
Erich Fried
Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare
Alda Merini
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Soltanto non
La vita
sarebbe
forse più facile
se io
non ti avessi mai incontrata.
Meno tristezza
ogni volta
che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che ancora verrà.
E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l'impossibile
e subito
fra un istante
e che poi
poiché non è possibile
resta turbata
e respira a fatica.
La vita
sarebbe forse
più facile
se io
non ti avessi incontrata.
Soltanto non sarebbe
la mia vita
Erich Fried
Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare
Alda Merini
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
E ce ne sarebbero tante altre...
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